Qual è stato il viaggio più importante della tua vita?
Ci sono viaggi che intraprendiamo quando la vita ci sembra troppo stretta o forse solo troppo diversa da ciò che sente la nostra anima.
Viaggi che sembrano vie di fuga, ma che si rivelano vie di ritorno al nostro sé.
Viaggi che crediamo ci condurranno in posti nuovi e in realtà ci porteranno dentro di noi, trasformandoci e liberando quella parte che ci appartiene così trattenuta per lungo tempo.
Quando ciò accade la vita poi premia il nostro coraggio, la nostra temerarietà, insegnandoci il valore della gratitudine.
Stefano raccontami del tuo viaggio a Medjugorje
Cristina quel viaggio è arrivato nella mia vita inaspettatamente sotto forma di una telefonata ricevuta una notte di Santo Stefano di 4 anni fa dal parroco della mia parrocchia che non sentivo da anni.
Mi invitava ad unirmi a lui in un pellegrinaggio che si sarebbe compiuto a febbraio a Medjugorje.
Ho accettato, in quel periodo stavo vivendo una profonda crisi personale così mi sono affidato in assoluta apertura mentale e senza giudizio a ciò a cui sarei andato incontro.
Non potevo immaginare che in quel viaggio avrei ricevuto la GRAZIA e imparato il valore del lasciare andare e dell’affidarsi alla vita.
Questo incontro ha cambiato profondamente la mia e da lì tutto è arrivato con naturalezza, senza fatica.
Le cose si sono messe tutte al loro posto, come tanti tasselli di un puzzle che il vento aveva disperso e poi riordinato a tempo debito.
L’aiuto Cristina mi è arrivato da una DONNA e dal suo cuore femminile: la Madonna
Lo ascolto, mi commuovo, me lo sentivo che il mio blog al femminile aveva bisogno di alcune testimonianze fatte da UOMINI di valore.
Stefano Manera è un regalo che la vita mi ha donato alcuni mesi fa in questo momento così difficile della nostra vita dove la prevenzione e il valore della qualità del nostro tempo dovrebbero essere un mantra per tutti e non un palliativo in attesa di cure.
Stefano è un medico chirurgo, che pratica la medicina integrata e funzionale.
Specializzato in anestesia e rianimazione ha una forte visione olistica del paziente, visione che per me amante dell’Epigenetica è di fondamentale importanza.
Stefano parlami delle donne, le donne che arrivano a te come pazienti
Le donne che arrivano sono determinate nel prendersi cura di loro stesse ma confuse dalle loro vite.
Hanno bisogno di comprendere che nulla si ottiene senza prima scegliersi con la consapevolezza che tutto è attitudine e pratica quotidiana.
Alcune hanno perso l’orientamento, arrivano stremate dal loro peregrinare senza meta.
Altre si sono auto sabotate, lasciando che le loro confort zone le ipnotizzassero.
Altre ancora comprendendo che devono cambiare stile di vita e alimentazione, ma hanno perso la spinta motivazionale.
Altre, la maggior parte, vivono storie sentimentali non soddisfacenti, ma le accettano temendo scelte coraggiose da compiere.
A prescindere molte hanno grandi aspettative da me delegandomi risultati che non potranno arrivare se prima non si sceglieranno.
Io non sono solo un medico che cura, ma colui che può aiutarle a comprendere oltre il sintomo che si manifesta, come riappropriarsi della propria salute e benessere.
Stefano parlami di come sei arrivato a questo approccio e alla medicina integrata e funzionale
In realtà Cristina è lei che è arrivata a me.
All’università non ti viene insegnato tutto questo, ma lo apprendi grazie a esperienze professionali ed extra professionali.
La capacità sta nell’essere permeabili agli accadimenti rimanendo nell’attitudine di grande ascolto.
Questo ti viene dato quando ti poni in una condizione di grande umiltà.
Ero un medico ospedaliero, anche presuntuoso devo ammetterlo, forte di conoscenza e di impostazione che la medicina ufficiale ti trasmette.
Poi la vita ti dà lezioni e nel mentre ti insegna.
Cosa è rimasto di quel medico?
Sicuramente la preparazione tecnica e scientifica.
La mia esperienza di oltre 16 anni come rianimatore nelle strutture più importanti come Humanitas e San Gerardo di Monza hanno un valore importante, unite poi alla grande casistica seguita nell’attività di urgenze e emergenze.
Inoltre mi è rimasto il controllo da un punto di vista emotivo, grande palestra che forgia il carattere.
Quindi si può dire che sei rinato?
Assolutamente si, ero arrivato ad un punto che odiavo il mio lavoro, ecco perché mi sono licenziato.
Non avevo compreso allora l’insegnamento che racchiudeva quel tempo esperienziale.
Tutto aveva avuto un profondo valore e senso per portarmi dove sono ora Sono rinato quando ho lasciato andare pesi di vissuti, che erano lì da tanto tempo e che inconsciamente sono poi stati i motivi della mia scelta iniziale nel decidere di essere un medico rianimatore e non altro.
Sono rinato quando ho compreso che la mia professione aveva scelto me nella CURA DEL MORIRE.
Rimanere in un atteggiamento di grande abnegazione.
Sono rinato quando ho compreso che il mio talento, la capacità di comunicare ed educare anche grazie alla scrittura poteva aiutare moltissime persone in un aspetto molto più completo e più profondo e allora ecco la decisione tra tante, di iscrivermi alla scuola di Psicoterapia Transpersonale diretta da Pier Luigi Lattuada.
La realtà è che tutti noi dobbiamo prepararci ogni giorno a quello che sarà il nostro ultimo viaggio, non vivere da Epicurei.
La nostra vita merita tutto il nostro impegno tutta la nostra dedizione tutto la nostra gratitudine.
Che idea ti sei fatto della morte?
Mi guarda con quegli occhi che brillano, che ridono sempre prima delle labbra, occhi buoni senza traccia di cattiveria.
Sai Cristina, la mia prima importante esperienza con la morte è avvenuta che avevo tre anni, quando mio nonno materno una sera morì improvvisamente davanti ai miei occhi.
Tutto è rimasto lucido, nitido, chiaro di quegli istanti nella mia mente, poi nella mia vita la morte si è presentata e manifestata molte altre volte, ma quello è stato l’inizio.
La mia vita era già tracciata.
La morte è il momento più importante della nostra vita dopo la nostra nascita.
E’ un passaggio a qualche altra forma, a qualche altra realtà, non sappiamo quale ma dobbiamo comprendere che comunque merita tutta la nostra attenzione e il nostro vivere di qualità.
Stefano il nostro corpo parla, spesso urla, perché molti non lo comprendono?
Il corpo è il nostro tempio, costituito da un numero elevatissimo di cellule eucariote si dice 10×13, ma pensiamo che anche i batteri che vivono nel nostro intestino (il microbiota intestinale) sono presenti nello stesso numero (10×13) e formano un complesso ecosistema che controlla e governa la nostra salute e il nostro sistema immunitario, un vero e proprio organo ausiliario.
Allora possiamo affermare che il nostro corpo è costituito da 10×13 più 10×13 di cellule: una realtà sorprendente e meravigliosa.
Noi non siamo abituati ad ascoltare gli altri, ascoltarli in senso attivo, non per rispondere ma per il piacere di comprenderli.
Altrettanto non siamo capaci di ascoltare noi stessi e i nostri bisogni anzi li soffochiamo, li ignoriamo, fingiamo non esitano.
Non sappiamo ascoltare il nostro corpo che non mente mai.
Siamo boicottati dalla mente che ci inganna, ma non dal corpo.
Basti pensare agli insegnamenti della corrente psicosomatica, a malattie come cefalee, fibromialgia, ansia, gastriti, dermatiti allergie, noi siamo l’evoluzione della psicosomatica.
La medicina funzionale è l’evoluzione della psicosomatica.
Non dimentichiamoci infine che il microbiota regola l’attività del nostro cervello, ecco perché il nostro intestino è anche chiamato secondo cervello o cervello enterico.
Ecco che il medico che è in lui emerge, passerei ore ad ascoltare il suo sapere, cose che conosco per conoscenza universitaria e poi lavorativa, ma che dette da lui trovano musicalità come se le note disordinate su uno spartito fossero finalmente nel loro giusto ordine per poter essere suonate.
Lo riporto all’uomo che è anche padre
Stefano cosa insegni ai tuoi figli?
Sono padre di una bambina di otto anni, amata da subito di un amore viscerale e di un bambino di sette, amato altrettanto ma con maggior consapevolezza quando ho compreso che non avrei tolto nulla alla mia primogenita.
A mia figlia, futura donna insegno ad essere autosufficiente, autonoma, a farsi rispettare a non dipendere da nessuno.
L’autostima è alla base di ogni nostra scelta.
A mio figlio insegno a non essere un bullo, a rispettare le diversità incluse quelle fisiche, a essere un uomo di cui una donna possa fidarsi e desiderare come compagno.
Ad entrambi insegno ad essere brave persone leali, tenaci, coerenti.
A costruirsi la loro vita con impegno e sacrificio senza sgomitare e rispettando tutti.
Ad essere grati ogni giorno della loro vita, imparando ad affidarsi a lei.
I suoi occhi brillano, vi vedo lacrime di commozione mentre parla, ma forse è solo un riflesso delle mie nei suoi.
Siamo incontri non casuali, sta a noi poi renderli di valore.
Siamo esperienze e vissuti diversi eppure spesso simili.
Siamo fondamentalmente tutti connessi eppure passiamo la vita a giudicarci a criticarci ad invidiarci quando basterebbe essere grati e consapevoli che c’è un disegno molto più ampio che armonizza il tutto.
Siamo corpi governati da menti che li silenziano quando dovremmo imparare ad ascoltarci di più.
Penso a Stefano Manera ora sospeso perché non allineato a certe scelte, ma che era in prima linea come volontario nelle rianimazioni quando la morte si beffava della vita di alcuni e allora grata ringrazio sia arrivato sui miei passi.
Grazie a lui ho imparato cose nuove ma soprattutto una lezione fondamentale:
Affidarmi senza paura a questa vita che merita di essere vissuta con coraggio sino all’ultimo mio respiro.
CC
Ho letto e riletto.. l’emozione che ho provato non si può descrivere!
Grazie di cuore
E’ stato molto commovente anche per me, grazie di cuore
Un inchino infinito mia cara “strega” dì carta e calamaio .
Grazie perché hai ragione , serviva un po’ dì anima maschile da ascoltare e accogliere . Un applauso al
Dott Manera e tanta stima per la sua vera essenza che tu con sapiente ascolto hai saputo dipingere . E poiché anch’io sono stregata dalla Donna per eccellenza dì Nome Maria dì Nazareth mi batte il cuore leggere questo scritto , mi batte il cuore sempre quando ti leggo cara CC ❣️
Grazie per questa condivisione di parole scritte con il sentimento Sapere di non essere soli in questo mondo complicato e spesso ingiusto, ci dà la speranza che il bene e la verità vinceranno sempre Nel frattempo siete, te e il dottore stretti forte nel mio abbraccio d’amore Un piccolo gesto ma sincero e profondo dal mio cuore si vostri cuori
Daniela
Segue il dottor Stefano Manera da tanto tempo seguo le sue dirette e mi sento cambiata grazie a lui non ho ancora prenotato una visita ma soltanto a causa di questa situazione che stiamo vivendo anche perché vivendo in una fuori da dove lui visita con tutte queste restrizioni diventa complicato ormai anche organizzare un viaggio fuori regione mi auguro soltanto di conoscere tante persone buone pure come lui! Questa intervista è una ventata di aria pura. grazie. Sabrina
Io seguo molto il dottore nei vari social, ed ogni lettura è la scoperta di un animo puro, di una sensibilità fuori dal comune. Riesce a unire lo spirito e l’anima al corpo, riesce a trasmettere con delicatezza il suo sapere. Io lo ringrazio per ciò che ci regala. È un’anima pura più unica che rara. Grazie grazie grazie
Seguo il dott Stefano Manera da quasi un anno e sta cambiando in meglio laia vita. Seguo le sue dirette di facebook e vorrei tanto poter prendere un appuntamento per una visita ma purtroppo con queste restrizioni vivendo in un’altra regione rispetto a dove ha lo studio diventa complicato anche viaggiare ormai
Tanta stima per lui e una ventata d’aria pura questa intervista! Sabrina
Grazie Stefano per la tua sensibilità e il tuo coraggio, uomo e medico di valore prezioso raro. Anche se non ci conosciamo personalmente leggo molto di te e voglio farti sentire tutta la mia stima perché in questo momento particolare c’è tanto bisogno di umanità e di persone medici come te.
Ti sono vicina con il cuore!!!
Grazie infinite per questo brano di umanità e medicina.
Ogni parola fa scaturire emozioni profonde, quelle che di solito sono la sopite , sopraffatte dalla fretta del vivere una vita con scarsi contenuti.
La cura, ha i suoi tempi e vibrazioni.
Qui le ho sentite!
Ciao Stefano,
ti ho sentito la prima volta in un video ad aprile 2020, dove spiegavi il motivo per cui tante persone stavano morendo… Eri in prima linea e perciò sapevi di cosa stavi parlando… Mi sei rimasto impresso dal tuo modo pacato x come spiegavi la situazione pur con evidente stanchezza sul viso…. Da lì ho continuato a seguirti…. Grazie x quello che fai…. Sono con te…. Un abbraccio.. Rosalba
grazie di cuore
Davvero commovente questa testimonianza maschile. Onore a quest’uomo che ha scelto di rimanere fedele a sé stesso, al suo credo e alla sua mission. Hai ragione cara Cristina, questo tocco maschile così umano e gentile dona ancor più valore al tuo blog. È sempre un piacere immenso leggerti.
grazie di cuore sapevo che avresti colto l’essenza
Ho “conosciuto” il dottor Manera sui social, casualmente, ed è stato un incontro sorprendente fin da subito. Ho percepito immediatamente la sua preparazione, il suo animo profondo, il suo amore per la cura delle persone. E da subito ho apprezzato la
gentilezza e la delicatezza delle sue parole anche nell’esprimere concetti medici e scientifici non proprio semplici. Finalmente un Medico con la M maiuscola, di cui ci si può fidare ed affidare per un percorso di rinascita.
Spero di poterlo conoscere di persona al più presto
Nel frattempo lo stringo in un abbraccio virtuale insieme a te Cristina, persona eccezionale !
Grazie per le vostre condivisioni e le vostre dirette che sono preziose perle
di conoscenza e saggezza.
Bellissima intervista, molto commovente. Un dialogo tra due splendide persone, Voi. Grazie
Grazie, bella intervista, due belle persone….infinitamente grata