Non perderti
promettimelo
Non lasciare che la rabbia e la paura ti divorino.
Non lasciare che questo tempo fatto di distanze ti impoverisca.
Non lasciare che il rumore fuori sovrasti i tuoi silenzi dentro.
Sii te stessa e vivi.
Sfacciatamente
Spudoratamente
Audacemente
Attimo per attimo
E mentre lo fai,
spalanca i tuoi occhi nella luce e assaggia,
come un frutto esotico, il cambiamento che sta avvenendo in TE.
Non te ne pentirai credimi.
E se a volte penserai di non essere abbastanza
Tu non mollare.
Promettimi di amarti quanto basta per imparare ad esserti
Amica
per sempre
CC
Voce di Daniela Bianchi
Cara Cristina,
riconoscere le tue poesie per riconoscermi, per dare voce alle mie parole mancanti. Quante volte mi sono sentita non abbastanza, quante volte ho sofferto per il giudizio altrui, quante volte ho indossato maschere per essere accettata, quante volte mi sono sentita sola non capita, quante volte non mi sono espressa per la paura di ferire, potrei andare avanti all’infinito. Le tue poesie sono tanti vestiti indossati ma grazie alla tua voce e a Barbara che ci accompagna in un viaggio, che mai finirà, alla scoperta di noi stesse, mi guardo allo specchio, mi accolgo, e mi sorrido e finalmente intravedo quella luce che per troppo tempo è stata nascosta. E come dice Mandela “E’ la nostra luce e non le nostre ombre che ci spaventa di più”.
Grazie anima bella e come mi hai scritto oggi siamo due anime riconosciute che seppur non riescono a viversi per la lontananza, si annusano e si cercano a piccole dosi.
Arrivare all’anima, questo era il mio scopo, mettermi a nudo curare la mia anima e poi riuscire a curare quella delle altre donne
mi hai commossa Paola, profondamente
Sei arrivata alla mia anima
grata
Quello di Cristina Cogoi è un vero e proprio canto dell’anima, che entra in risonanza con chi legge il testo. L’effetto è “corporeo”, in quanto l’Autrice, con le sue anafore, riesce a produrre uno stato di coerenza psico-fisico che subentra già dopo la lettura dei primi brani.
“Sentirsi addosso” è una silloge di poesia in prosa distillata attraverso un processo di evoluzione personale che Cristina Cogoi ha voluto donare al mondo. Ma è anche una biografia dell’anima. Per anima intendo quel complesso di emozioni, di attività propriocettiva e di stati di coscienza che è fuori dal controllo sia del sistema nervoso somatico che del lobo frontale. Non è un caso il fatto che Cristina, per riferirsi a se stessa utilizzi il pronome “lei”. È non è neanche un caso che, nella prosa poetica dei ventitré brani che costituiscono la silloge, la figura retorica dominante sia l’anafora: un utilizzo istintivo che sta a sottolineare il potere ipnotico indotto dalla rivelazione del Sé dell’Autrice al suo Io, il quale non smette di sorprendersi del dono ricevuto. Cosicché il topos della “resurrezione” si ripete inalterato di pagina in pagina, senza tuttavia scadere nel già detto, perché il reiterarsi dell’ascesi sperimentata, riferita a diversi momenti e situazioni, serve appunto a scrostare il percorso di evoluzione dal contingente e dal personale rendendolo fruibile da chiunque nella tensione esistenziale dell’Autrice ritrovi se stessa o se stesso.
Denudare la mia anima non è stato facile ma era necessario per vincere le mie fragilità e le mie paure
Mi è servito per curare la mia anima e mai avrei pensato di poter arrivare a toccarne altre
Essere recensita da Te, scrittore e studioso mi rende grata e mi ammutolisce
Bellissime parole, profonde, attente che vanno oltre il leggere e il sentire.
grazie veramente di cuore